Sembra che tra il burro e i cannoni l’Europa si appresterebbe a scegliere i secondi. È immagine desueta che, se proprio vogliamo divertirci chiamando in causa la “sinistra”, fa il paio con il pane e le rose. L’alternativa metaforica sembra la stessa, ma invertita. E dà vita a qualche sarcastico paradosso.
Ciò che resta della sinistra, oggi per lo più afona o già morta da quel dì, o meglio ancora parte organica dell’establishment più deteriorato, dovrebbe stare bene con il burro e malissimo con i cannoni. L’auspicabile abbondanza di burro viene direttamente dal paese di Cuccagna il cui mito la sinistra ariosa ha sempre preteso di rendere reale. Il cannone sembra invece appannaggio di ciò che poteva diventare il cavaliere di industria Felix Krull se Thomas Mann avesse avuto il tempo di completare il romanzo, vale a dire il frutto maturo di un ben orchestrato imbroglio
L’Europa, tramite i cannoni, pensa di dispensare il pane. Ma alla sinistra, una volta rivoluzionaria, il pane non basta, voleva e vuole anche le rose. Lo spiritello briccone in cui si è incarnato il capitalismo odierno, emulo di Hermes, il dio dei ladri – e delle comunicazioni – molto garbatamente, ricorda che si era opposta, da sempre, ai cannoni rinunciando, di fatto, al burro che i cannoni producevano – fiducia, profitti, credito: sì, come si fa a non credere a un sistema che produce efficaci “sistemi di difesa”? Da grande imbroglioncello qual è, Felix ricorda che una cinquantina d’anni fa circa, a voler proprio vedere, la sinistra “rivoluzionaria” aveva quasi snobbato il pane perché preferiva le rose. E per questo aveva messo su una bella impalcatura, bullonata Innocenti, con assi di legno, amplificatori, chitarre, deliziosi bonghi tribali, che fanno sempre la loro sporca figura, in un impressionante crescendo da cavalleria rusticana. La società dello spettacolo è roba sua.
E così oggi la sinistra si trova nella poco confortevole situazione di non poter abbandonare, anche per ragioni pensionistiche, il palco delle rose, il sistema simbolico delle cose non necessarie ma importanti, quelle che danno sapore, colore e senso alla vita – o almeno così credono e si illudono – proprio mentre comincia a scarseggiare il burro e il pane è una faccenda che senza burro si trova in qualche difficoltà.
La sgangherata messa in scena della sinistra alle rose che sceglie i cannoni dice molto semplicemente che la sinistra è solo una escrescenza di chi li vuole… i cannoni… al posto del burro. Dice che la sua tradizione, se possiede una tradizione, è ormai del tutto priva di senso. Non è neppure complice, si è proprio seduta dalla parte di coloro che vogliono costruirli.
L’economia di guerra messa a punto dagli americani è piuttosto semplice da definire: super profitti che muovono il pil e rendono sostenibile l’indebitamento stellare di cui soffrono… Infatti anche tra i repubblicani più isolazionisti ci sono guerrafondai, e non pochi. Incassati i soldi che danno all’Ukraina e che ritornano in patria nella misura dell’80-90%, gli USA si ritirano e lasciano le briciole all’Europa. Considerano l’élite europea e gli europei stessi che la sostengono, composta da imbecilli. Dopo aver appreso dallo stesso Putin – così sono ridotti – che con la guerra ci si può rafforzare, a tal punto che potrebbe terminare la guerra prima ancora che l’Europa metta in piedi la sua macchina produttiva bellica, gli USA le lasciano con affettata deferenza e magniloquenza retorica, il compito di portarla a termine. Si capisce perché all’ordine del giorno europeo non ci sia più alcun cenno allo stato sociale, ma solo a misure sui diritti civili, eutanasia, procreazione ecc. La sinistra, per garantire il pane e il burro, deve accettare i cannoni; quanto alle rose… sostituite i puntini con qualsiasi cosa vi venga in mente, tanto prima o poi passerà nella testa dei politici transitando da quella di qualche agenzia di pubblicità. Sono cavalieri pallidi di una guerra, quella di classe, in fondo in fondo, mai realmente combattuta e rimasta solo sui libri. Con tutta l’aria di inconcludenza che spesso hanno i libri, soprattutto quando o non vengono letti o vengono letti mali.
Attenzione, però, a farsi illusioni su coloro che contrastano gli USA… in fondo è proprio grazie alla constatazione del fallimento delle sanzioni occidentali che gli europei hanno compreso i vantaggi di mettersi a specchio nei confronti della Russia. Producendo armamenti e preparando la guerra, almeno come l’ha preparata la Russia, possono rivitalizzare un sistema che ha perso ogni riferimento alla realtà. Ristabilito l’equilibrio si tornerà a parlare la lingua preferita, quella che tutte le classi dirigenti capiscono più dell’inglese: il denaro. Dando, naturalmente l’impressione ai gonzi, di parlare quella della democrazia, dei diritti e della libertà.
Riccardo De Benedetti