Frontespizio dell’edizione 1553 de La guida dei perplessi di Mosè Maimonide

Ad alcuni parrò troppo diretto (se non qualcosa di peggio, ahimè), ma è mia ferma convinzione che se – come me – sei ebreo e vuoi combattere l’antisemitismo, una sola cosa ti resta da fare in questa folle acme genocida: prendere le distanze dalle azioni di Israele.

Posso suonare estremamente scorretto politicamente, ma sul piano più elementare dell’azione e della comprensione che sono comuni a tutti gli esseri umani non dobbiamo permettere che passi il messaggio secondo il quale tutti gli ebrei hanno sostenuto questa mostruosità storica che non verrà dimenticata neppure tra mille anni.

È nostra responsabilità di fronte agli innocenti di Gaza, che sono sopravvissuti a decenni di sfollamento, dittatura militare, persecuzione, diffamazione e una disumana punizione collettiva.

È nostra responsabilità davanti all’umanità.

È anche nostra responsabilità di fronte a tutti i bambini ebrei che non hanno colpa alcuna e non hanno contribuito a tutto ciò, ma che un giorno potrebbero venire ingiustamente accusati di questa iniquità. Offri loro il tuo nome, che possano pronunciarlo con orgoglio. Salva la loro umanità e la loro reputazione. Non meritano di essere associati a un massacro di massa.

Ai politici professionisti di origine ebraica non piacerà sentirlo, ma più gli ebrei si pronunceranno contro questo orrore, maggiori saranno le possibilità che la nostra collettività incontri un trattamento equo nel mondo post-genocidio; un mondo che potrebbe vederci, ancora una volta, come un gruppo apolide (sì, le conseguenze di quanto sta accadendo possono essere devastanti anche per gli ebrei).

La fazione della paranoia e della vendetta sta cercando di trascinarci tutti con sé per far sembrare che tutti la sosteniamo. In qualche maniera inconscia devono volere che ne condividiamo la colpa, e così facendo stanno cercando di monopolizzare la nostra stessa umanità. Non possiamo permetterglielo.

Ogni essere umano deve far udire la propria voce e prendere la parola contro tale profonda ingiustizia. Ma se sei ebreo in questo particolare momento storico, sappi che potrebbero esservi conseguenze reali per il tuo popolo, la tua comunità, la tua famiglia e te stesso. Non cedere alla pressione. Fai udire la tua voce. Prendi la parola. Non hai idea di quanto stupido e potenzialmente disastroso risulterà il tuo silenzio tra un paio d’anni.

Non lasciare che venga interpretato come un qualcosa dietro al quale gli ebrei si sono uniti come una collettività. Non permettere che accada una cosa simile. Parla.

Alon Mizrahi

Alon Mizrahi è uno scrittore e pensatore israeliano mizrahì (sefardita), cresciuto a Yokneam, in Galilea. Da bambino e adolescente ha studiato in varie scuole, inclusa una yeshivah, o scuola religiosa tradizionale, a Bnei Brak. Ha svolto molti mestieri e ha studiato lingua e letteratura inglese all’Università di Haifa. Il suo pensiero politico è debitore al trascendentalismo di Emerson, alla poetica di Whitman e alla biografia di Malcolm X. Nel 2020 ha pubblicato per l’editore Locus di Tel Aviv il suo primo saggio, Freedom: A Manifesto (Libertà: un manifesto). Alon gestisce il blog Eastern Oak (https://easternoak.co/).

Il presente testo, tradotto in italiano da Stefano Serafini per gentile concessione dell’Autore, è stato pubblicato in inglese sul suo blog il 7 febbraio 2024 (https://easternoak.co/if-youre-jewish-and-you-want-to-fight-antisemitism-heres-how-you-do-it/).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *